ArmA FP
Arti Marziali Fabio Piglia

"Sapientia, Virtus, Honor"

Road Trip

" Road-Trip "

Autore: Fabio Piglia

Allenarsi nel giusto ambiente non vuol dire avere a disposizione la Palestra Perfetta. Condividere le stesse Passioni, costruire nuove Amicizie, sentire che si crea un Gruppo, studiare insieme ma anche condividere la Vita di tutti i giorni, Confrontarsi e Maturare, sono fra i fondamenti della pratica di qualunque sport (per come lo vedo io) e, in particolar modo, delle Arti Marziali. Ogni persona ha le proprie ragioni per iniziare a praticare le Arti Marziali: imparare a difendersi, mantenere il fisico allenato e il cervello attivo, perché l'ha visto fare in un film, per passare il tempo o addirittura sfogarsi dalle frustrazioni... In realtà non è importante il punto di partenza ma dove si vuole andare e, ancora più importante, come si fa il viaggio.

Molte volte ho visto persone venire in palestra per "spaccare il mondo" e poi sparire dopo due allenamenti. Molto più spesso ho osservato persone intraprendere questo cammino con "timore" e poi, passo dopo passo, crescere esponenzialmente aspirando ad arricchirsi nell’ambito marziale ma soprattutto moralmente. Se sono in vacanza e penso costantemente: "Accidenti tal giorno dovrò tornare a lavorare" e faccio tutti i giorni il conto alla rovescia, vivo nell’angoscia del ritorno e non mi godo le vacanze. E' giusto e importante porsi un obiettivo nella vita, tuttavia, conseguirlo non deve diventare l’unica ragione, altrimenti ci perdiamo il senso del percorso, rischiando così di inaridirci e non crescere. Le Arti Marziali per me sono così, un diesel che parte lento, non viaggia troppo veloce, ma non si ferma mai. Mi voglio guardare dal finestrino tutta la strada e se voglio gustarmi il frutto di quell’albero, mi fermo, scendo e vado a coglierlo. Mantenere la mente aperta e, se possibile, condividere con gli altri questo cammino, è la ricchezza più grande. E’ importante lasciare che le cose fluiscano ma non subirle passivamente. Un “marzialista” sente di non essere mai "sazio" e desidera allenarsi ancora con i compagni di viaggio nonostante le difficoltà, la fatica, i tempi ristretti, i dolori ai muscoli e alle ossa.

Have a good trip!

NEWS

ARTI MARZIALI

Difesa Personale

Difesa
Personale

Partendo dalle Arti Marziali "Classiche" possiamo immaginare una biforcazione concettuale. Il lato A della moneta è la Difesa Personale. Essa è la modernizzazione dell'obiettivo delle antiche arti marziali. Oggi bisogna cavarsela nella vita di tutti i giorni, sopravvivere dove non esistono regole: la strada.

Arti Marziali Classiche

Arti Marziali Classiche

Le Arti Marziali Antiche o "Classiche" sono il punto di partenza della maggior parte degli appassionati. La definizione di Classico presa dal Dizionario della Lingua Italiana (Sabatini Coletti) dice: "Che ha raggiunto una perfezione degna degli antichi, da imitare". Nell'antichità esse preparavano gli uomini ad eccellere nel combattimento, principalmente per difendere la nazione, i nobili o i ricchi o più semplicemente la propria famiglia.

Sport da Combattimento

Sport da Combattimento

Il lato B della moneta ovvero la seconda parte delle Arti Marziali "Moderne". La parte speculare alla Difesa Personale. Lo Sport da Combattimento fa diventare Attività Fisica, Svago, Competizione e Spettacolo, ciò che è nato per la guerra. Le regole, le protezioni, gli arbitri lo rendono accessibile a tutti almeno a livello amatoriale.

截拳道
Jeet Kune Do (Jié Quán Dào) o JKD

Il Jeet Kune Do è un'arte marziale intuita e sintetizzata dal celebre sifu Bruce Lee negli anni sessanta. In cantonese Jeet significa "intercettare", Kune "pugno" e Do "via"; Jeet Kune Do significa, quindi, la "La via che intercetta il pugno".

Jeet Kune Do

Nell'emblema del JKD i caratteri cinesi intorno al Taijitu dicono:
"Nessuna via come via, nessun limite come limite".


“Using no way as way,
having no limitation as limitation”
BRUCE LEE
Bruce Lee e Dan Inosanto
“Svuota la tua mente. Sii senza forma. Senza limiti, come l’acqua…
Se metti dell’acqua in una tazza, l’acqua diverrà tazza.. la metti in una bottiglia, diventa come la bottiglia. In una teiera, diventa come la teiera. L’acqua può fluire o spezzare. Sii come acqua amico mio.”
BRUCE LEE
Bruce Lee e Ip Man
“Ogni giorno qualcosa di meno, non qualcosa di più: sbarazzati di ciò che non è essenziale.”
BRUCE LEE

Panantukan - Sikaran - Dumog

Nonostante il Kali sia conosciuto soprattutto per l'uso delle armi, esiste anche un vasto repertorio tecnico nel campo del combattimento a mano nuda che copre sia lo scontro tra opponenti disarmati, sia la difesa disarmata da attacco armato, rendendolo uno dei sistemi di combattimento più completi nell'ambito delle arti marziali.

Inosanto Panantukan Pangamut

Tale bagaglio tecnico viene comunemente chiamato "PANGAMUT" e si compone di tre aspetti.
Il primo è conosciuto come Panantukan/Suntukan e riguarda l'arte di colpire e difendersi utilizzando gli arti superiori: pugni, colpi di gomito, di avambraccio o con la mano aperta sono l'arsenale di tecniche utilizzate in quella che in occidente è chiamata anche "Boxe filippina". Oltre ai colpi, sono ovviamente previste anche tutte le tecniche "difensive", quali le "parate" (composte da "deviazioni", "blocchi", "opposizioni" e "assorbimenti") e le posture del corpo e delle braccia atte a consentire un attacco rimanendo protetti da eventuali reazioni dell'avversario. Anche a mano nuda vengono utilizzati movimenti ed approcci tattici derivati dalle tecniche studiate con l'impiego delle armi come, ad esempio, il movimento "sinawalli" (che deriva dall'utilizzo di due armi) o il "gunting" (che prevede la distruzione dell'arto, armato o meno, che sta portando l'attacco), nonché gli "spostamenti a triangolo".

Pancho Villa - Francisco Guilledo

Il secondo aspetto riguarda i modi di colpire con gli arti inferiori e viene chiamato Sikaran o "Sipa/Pananjakman" e contempla l'uso di calci e i colpi di ginocchio.
L'ultimo aspetto è il cosiddetto Dumog o "Buno" che comprende genericamente la "lotta", ovvero le tecniche di "controllo", di "sbilanciamento", di "proiezione" e soprattutto le "leve", le quali rivestono una particolare importanza in questa arte marziale per il loro utilizzo anche nelle tecniche di disarmo.

Kali Arnis Eskrima

Escrima o Eskrima è il nome di un antico sistema di combattimento filippino, conosciuto anche come Kali o Arnis, o ancora come FMA (Filipino Martial Arts). Se si volesse fare, all'interno delle Filippine, una distinzione geografica: a Nord il nome più comune per riferirsi a tali sistemi di combattimento è Arnis; nella fascia centrale dell’arcipelago, sono noti come Eskrima; al sud si identificano maggiormente con il termine Kali.

Lapu Lapu

"Escrima" in lingua filippina Tagalog ha lo stesso significato dello spagnolo "esgrima", ovvero "scherma".
"Arnis" è l'atrezzo. "Kali" è, invece, la contrazione di Kamot (Kamut) Lihok ovvero Mani/Corpo in movimento.
In realtà, gli innumerevoli stili delle arti marziali filippine hanno assorbito tecniche e schemi motori da qualsiasi arte marziale portata dai vari conquistatori delle Filippine che si sono succeduti nel corso della storia: indiani, arabi, spagnoli (con accompagnamento di portoghesi ed italiani), americani, giapponesi.

Bolo Battalion

L'arma più comunemente utilizzata per cominciare l'apprendimento dell'Escrima è il bastone in rattan (chiamato "olisi", "yantok" o "baton" o "baston" a seconda dello stile), lungo all'incirca quanto il braccio del praticante, con una lunghezza che può variare dai 45 ai 70 cm. Altri bastoni usati per l'allenamento possono essere fatti con legni più duri e resistenti del rattan.

Armi del Kali

Pentjak/Pencak Silat

Molti ritengono che l'origine dell'Escrima si trovi nelle arti marziali indonesiane, che hanno le loro radici nel Kuntao  e nel Silat. Il Kuntao (letteralmente la via del pugno) non è altro che una delle evoluzioni che ha avuto il Quan Fa (conosciuto in occidente ed a Hong Kong con il termine Kung fu e nella Cina moderna come Wushu), mentre il Silat deriva dai movimenti adottati dalle arti marziali della penisola indiana e della popolazione araba che si insediò in Indonesia e Malesia verso il XIII secolo. Sconosciuto agli occidentali fino ad almeno il 1700.
Il Silat è caratterizzato da colpi devastanti, brutali, che sono efficaci e nello stesso tempo raffinati nella tecnica. Vengono usati colpi di pugno, mano, calcio, gomito, ginocchio, tutti con moltissime varianti, ma quello che caratterizza questo tipo di combattimento è l'uso di tecniche di rottura articolari ad impatto, spazzate e combattimento a terra.

Dan Inosanto Silat

Nel silat si assumono spesso posizioni di guardia apparentemente contorte, difficili da apprendere, ma che, una volta diventate abituali, permettono l'esecuzione di colpi rapidi, potenti e spesso inaspettati. Tipica è la posizione accovacciata a gambe incrociate, detta anche Siloh, stabile quando si è a piedi nudi nella foresta umida e scivolosa, a cui spesso viene abbinato l'uso del caratteristico coltello (Karambit) usato su linee basse per tagliare i tendini degli arti inferiori, rendendo l'avversario inoffensivo. Un'altra arma spesso utilizzata nel Silat è il Machete (Golok/Parang). Il Sarong, tessuto tradizionale portato legato in vita o obliquo al busto, serve sia come arma sia per nascondere le stesse.

Alvin Guinanao - Silat Buka Lingkaran

Sono molti gli stili e le tecniche esistenti in questa disciplina. Gran parte di questi stili/movimenti si ispirano agli animali. Tra i più conosciuti, ad esempio nello stile Silat Buka Lingkaran (Open Circle), "il Cavallo" (Kuda Kuda), "la Tigre" (Harimau), "il Coccodrillo" (Buaya), "il Gatto" (Kucing), "la Tartaruga" (Kura Kura), "l'Aquila" (Elang/Garuda) e tanti altri come "il Drago" (Naga), "la Scimmia" (Monyet), il Bufalo" (Karbao), "la Torpedine" (Torpedo), "il Pipistrello" (CIKALONG = Ci zona di origine, Kalong è il pipistrello) e molti ancora in tanti altri stili.

Silat Animali

擒拿
Chin Na (Chinna) o Qinna

CHIN = Afferrare, Artigliare, Prendere, Catturare
NA = Tenere, Controllare, Trattenere


Chin Na si può tradurre come “afferrare e controllare”.  Prendere nello stesso modo in cui l'aquila afferra il coniglio o il poliziotto cattura il malvivente. Oltre le tecniche di presa e leva che ne suggeriscono il nome, l’arte del Chin Na include anche le tecniche che utilizzano pressioni e anche percussioni. Le tecniche di presa controllano e bloccano le articolazioni o i muscoli e i tendini dell’avversario così che non possa muoversi.

Qinna

Le tecniche di pressione e percussione sono usate per intorpidire o debilitare l'arto dell'avversario o utilizzate sulle terminazioni nervose per causare dolore e incoscienza. Tutte le Arti Marziali contengono, anche solo in parte, tecniche di Chinna. Questo tipo di tecniche è molto utilizzato dalla Polizia cinese. Esse sono tradizionalmente divise in cinque settori.

Settore Scritto = Pronuncia Cinese Significato Letterale Significato
1 Fen Jin = Fen (j)Cin
Zhua Jin = Zua (j)Cin
分筋 - 抓筋 Dividere i tendini - Afferrare i tendini Dividere o Afferrare i Tendini e i Muscoli
2 Cuo Gu = Zuò Qû 错骨 Errato Osso Dislocare le Ossa
3 Bi Qi-(contrazione di Kong Qi)
= Pi Ci-(Kongci)
闭气 (空气) Chiudere Gas (Aria) Bloccare il Respiro o Soffocare
4 Duan Mai = Duan Mai  (Xue Mai) = (Sciuè Mai) Dim Mak (Cantonese) = Dian Mai 断脉 (血脉) 点脉 Interrompere
Vene/Arterie
 (Vasi Sanguigni) Blocco delle Vene e delle Arterie
(Qi Mai) = (Ci Mai) (气脉) (Energia Vitale/
Canali energetici)
Blocco dei Meridiani/Qi
5 Dian Xue = Dian Sciué
Na Xue = Na Sciué
点穴
拿穴
Premere Buco
(Finger Pressing) (Agopuntura)
Prendere Buco 
Premere le Cavità
Prendere le Cavità

Система
Systema

Systema

Il Systema è un’arte marziale russa. L’allenamento include: combattimento a mano nuda, prese, combattimento con armi da taglio e con armi da fuoco. L’allenamento coinvolge esercizi e lavoro di coppia senza forme predefinite.
Systema Si concentra maggiormente sul controllo delle 6 leve del corpo (gomiti, ginocchia, collo, anche, spalle, vita) attraverso l’applicazione di punti di pressione, colpi e applicazioni con armi. Il Systema è conosciuto come un’arte marziale sviluppata dai corpi speciali russi, gli Spetsnaz.


太极拳
Tai Chi Chuan o Taijiquan

TAI = Grande, Immenso, Supremo, Alto, Massimo, Estremo

CHI = Soffio, Radice, Energia, Respiro, Forza, Vitalità

CHUAN = Pugno, Boxe, Pugilato


Tai Chi Chuan significa "Pugilato della Suprema Polarità".  Arte Marziale Cinese di stile interno, basata sulle leggi che regolano l'interazione e l'alternarsi di quelli che sono, secondo la filosofia Taoista, i due principi base (o poli) dell’universo: Yin, il principio negativo, femminile e Yang, il principio positivo, maschile.

Tai Chi Tao

Nella filosofia Taoista prima della nascita dello Yin e dello Yang esisteva il Wu Chi (Wuji). Il Wu Chi è il vuoto assoluto, il niente, il non essere. Dal vuoto venne lo stato di equilibrio fra la dualità dei Poli. Questa energia, Positiva e Negativa, si equilibra nel Tai Chi che è il punto in cui le forze si trasformano. La sintesi del Tai Chi è l'esecuzione delle forme. In esse abbiamo il concatenarsi di movimenti lenti e uniformi in cui sono celati i principi fondamentali. Impariamo così a calmare e rasserenare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato (in particolare le spalle), a regolare il respiro. La pratica costante rende il corpo più agile e migliora la postura nella vita di tutti i giorni. Il Tai Chi ha effetti benefici sul sistema nervoso, sul sistema cardiovascolare e sul sistema respiratorio: eccellenti qualità terapeutiche da tempo convalidate da numerosi studi scientifici. Traguardo di quest’arte è stimolare il libero fluire dell’energia vitale così da ristabilire armonia ed equilibrio tra corpo (Li), mente (Yi) e spirito (Shen). Il Tai Chi Chuan è comunque un’arte marziale e non solo ginnastica salutare o meditazione. Scopriamo nelle forme, neppure troppo nascoste, delle simulazioni di vere e proprie tecniche di combattimento. Colpi, leve articolari e proiezioni si succedono avvalendosi efficacemente dei principi taoisti, in un continuo avvicendarsi di espansione e contrazione, leggero e pesante, dividere e congiungere, agire senza agire (wei wu wei).

Lao Tze
“Quando tutto il mondo riconosce la bellezza come tale, nasce la bruttezza. Quando tutto il mondo riconosce il bene come tale, ecco che nasce il male. Perciò il saggio opera senza agire e insegna senza parole.”
Lao Tze - Tao Te Ching

Il “non agire” non va inteso nel senso di una completa passività, ma piuttosto nel non opporsi, nel non fare resistenza. Wu wei è l’arte di schivare/deviare/rimbalzare una forza che si dirige su di voi in modo che sia incanalata e, se possibile, riutilizzata.

Quattro sono le forze principali del Tai Chi Chuan:

AN = Premere/Spingere
LU = Assorbire/Ruotare
PENG = Espandere/Parare
JI = Comprimere/Schiacciare

Quattro Forze

A queste quattro possiamo aggiungere:

ZHOU = Colpo di Gomito
LIE = Dividere/Separare
CAI = Tirare in Basso/Sradicare
KAO = Colpo di Spalla

8 Trigrammi

Queste forze, che vengono anche definite “Gli Otto Cancelli”,  le alleniamo nel Tui Shou, esercizio di sensibilità nel quale impariamo a conoscere noi stessi attraverso gli altri. Letteralmente Tui Shou (推手) significa “Spingere con le Mani”  o “Mani che Premono”  ed è un eccellente sistema per sviluppare e allenare i principi che troviamo nelle forme del Tai Chi Chuan. In concreto, riuscire a percepire l’energia dell’avversario, è un compito alquanto complicato ma premiato da un grande aumento della sensibilità. Esso deve essere eseguito in distensione fisica e mentale, quasi come un gioco. L’essere rigido aumenta, viceversa, il trasferimento dell’Intenzione di Fare  tanto da perdere efficacia. Lo scopo finale sarà quello di inficiare gli attacchi e, se possibile, rivolgere la forza dell’avversario contro se stesso, così da usare minima forza per sconfiggere oppositori anche molto più forti.

內功 - 气功
Nei Gong (Nei Kung) e Qi Gong (Chi Kung)

NEI = Interno

CHI = Soffio, Radice, Energia, Respiro, Forza, Vitalità

Gong = Lavoro, Tecnica, Abilità, Costruire


Nei Chi Kung

Nei Gong significa "lavorare per costruire la forza interna"  è la disciplina che si prefigge il fine di sviluppare il Chi all'interno del Dan Tian. Quello che i cinesi chiamano Chi è la bioenergia umana, è il fluire dei flussi energetici ai quale è sottoposta ogni persona, il potenziale energetico che attraversa il corpo. Dan tian letteralmente significa "campo di cinabro" ed è il luogo nel corpo dove il Chi viene conservato e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo. Dan è il punto di partenza per la trasformazione dell'energia e Tian è il campo dove esso viene coltivato.



Dan (丹) = Rosso, Pillola, Polveri farmaceutiche
Tian (田) = Campo, Appezzamento, Terreno Coltivato
Dan Tian

Chi Gong significa "tecnica del respiro"  o "tecnica dello spirito".

Chi Gong

Chi Gong è una antica pratica cinese che consente, attraverso l’esercizio costante, di raggiungere un riequilibrio del ciclo energetico, di migliorare lo stato di salute, di rinforzare l’energia vitale e di accrescere la longevità. E’ l’arte della coltivazione del Chi, il soffio vitale o come la chiamiamo noi occidentali, l’energia. Con il Nei Gong si raccoglie il Chi e se ne stabilisce la sede nel Dan Tian, col Chi Gong il Chi deve fluire e armonizzarsi per un ottimizzazione del suo utilizzo nelle funzioni vitali.

八卦掌
Pa Kua Chang o Baguazhang

PA = Otto
KUA = Trigrammi, Direzioni
CHANG = Palmo


Pa Kua Chang significa "Palmo degli Otto Trigrammi".  E' uno stile di Kung Fu che fa parte del gruppo degli stili Interni insime al Tai Chi Chuan e allo Xingyiquan. Com’è ovvio i Colpi di Palmo (vale a dire il colpo a mano aperta) sono fondamentali in questo stile. Ma i lavori più interessanti vengono effettuati nello sviluppo della Forza Interna con movimenti Circolari e a Spirale. Questi movimenti vengono spesso paragonati alla figura mitologica del Drago, infatti il livello superiore di questo stile, è rappresentato dalla “Forma del Drago”. Come per gli altri stili interni, anche il Pa Kua sembra derivare dalla combinazione delle vecchie tecniche di combattimento con gli esercizi respiratori e meditativi dei monaci taoisti. La struttura del Pakua è basata sulla filosofia dell'Yijing (Il libro dei mutamenti) che che divide gli eventi naturali in gruppi di otto (questo era considerato un numero magico dagli antichi cinesi). Per questo motivo le sue tecniche sono suddivise in 8 o suoi multipli: esistono infatti 8 palmi (ovvero posizioni del palmo della mano da tenere durante le tecniche), 16 forme di base, ecc.

Pakua Trigrammi

Ogni espressione dell'energia del Tao, si manifesta in cinque categorie indipendenti, i cinque elementi: Legno, Fuoco, Metallo, Terra, Acqua. Si pensa che essi influiscano sulla vita dell'uomo: sia esternamente, attraverso il clima e l'ambiente; sia internamente, attraverso i processi chimici che avvengono dentro al corpo. Ognuno dei cinque elementi è caratterizzato dalla tendenza ad una polarità, o Yin, o Yang:
Legno e Fuoco sono di natura Yang
Metallo e Acqua sono di natura Yin
La Terra è di natura neutra,
è sia Yin che Yang, poiché è il perno su cui si basano e in cui si ritrovano tutti gli altri elementi. L'Acqua e il Fuoco simboleggiano dunque la totale opposizione dei principi Yin e Yang, per questo sono disposti simmetricamente in contrapposizione nel Bagua.
Il Pa Kua Chang è un'arte marziale fondata su una strategia di scontro in cui cerco di aggirare e/o avvolgere l'avversario. Ineressantissima tattica in particolare contro più avversari. Il Pakua è famoso per la sua camminata intorno al cerchio. Questo esercizio a prima vista può apparire banale, racchiude l'essenza dello stile, sia nei principi di spostamento nel combattimento vero e proprio, sia come sviluppo e controllo del CHI. Anche cime forma d'esercizio salutare e preventiva delle malattie. Il praticante esperto è in grado di cambiare, adattare e variare il suo movimento in ogni situazione.

Posizione Base di Guardia

擒拿
Chin Na (Chinna) o Qinna

CHIN = Afferrare, Artigliare, Prendere, Catturare
NA = Tenere, Controllare, Trattenere


Chin Na si può tradurre come “afferrare e controllare”.  Prendere nello stesso modo in cui l'aquila afferra il coniglio o il poliziotto cattura il malvivente. Oltre le tecniche di presa e leva che ne suggeriscono il nome, l’arte del Chin Na include anche le tecniche che utilizzano pressioni e anche percussioni. Le tecniche di presa controllano e bloccano le articolazioni o i muscoli e i tendini dell’avversario così che non possa muoversi.

Qinna

Le tecniche di pressione e percussione sono usate per intorpidire o debilitare l'arto dell'avversario o utilizzate sulle terminazioni nervose per causare dolore e incoscienza. Tutte le Arti Marziali contengono, anche solo in parte, tecniche di Chinna. Questo tipo di tecniche è molto utilizzato dalla Polizia cinese. Esse sono tradizionalmente divise in cinque settori.

Settore Scritto = Pronuncia Cinese Significato Letterale Significato
1 Fen Jin = Fen (j)Cin
Zhua Jin = Zua (j)Cin
分筋 - 抓筋 Dividere i tendini - Afferrare i tendini Dividere o Afferrare i Tendini e i Muscoli
2 Cuo Gu = Zuò Qû 错骨 Errato Osso Dislocare le Ossa
3 Bi Qi-(contrazione di Kong Qi)
= Pi Ci-(Kongci)
闭气 (空气) Chiudere Gas (Aria) Bloccare il Respiro o Soffocare
4 Duan Mai = Duan Mai  (Xue Mai) = (Sciuè Mai) Dim Mak (Cantonese) = Dian Mai 断脉 (血脉) 点脉 Interrompere
Vene/Arterie
 (Vasi Sanguigni) Blocco delle Vene e delle Arterie
(Qi Mai) = (Ci Mai) (气脉) (Energia Vitale/
Canali energetici)
Blocco dei Meridiani/Qi
5 Dian Xue = Dian Sciué
Na Xue = Na Sciué
点穴
拿穴
Premere Buco
(Finger Pressing) (Agopuntura)
Prendere Buco 
Premere le Cavità
Prendere le Cavità

功夫
Kung Fu - Gongfu - Wushu

Cinese semplificato: 武术, Cinese tradizionale: 武術, Pinyin: wushu, da 武 wǔ “spedizione militare, guerra” e 术 shù “arte, metodo, tecnica”.
Anche kungfu, cinese: 功夫 pinyin: gōngfu, Wade-Giles kung1-fu, “abilità”, con sottinteso riferimento all’ambito marziale.

Pur non essendo sinonimo di arte marziale, il termine Kungfu (gongfu) lo è divenuto per estensione, in quanto il “raggiungimento dell’abilità attraverso il duro lavoro” è l’obiettivo ultimo e irrinunciabile della pratica dell’arte marziale.

Bruce Lee

Il wushu non è una singola disciplina ma l’insieme dei sistemi marziali elaborati nei secoli e generalmente denominati quan 拳 (lett. “pugilato”). La maggior parte di essi prevede sia la pratica a mani nude (quanfa 拳法– “tecnica pugilistica” o quanshu 拳術 “arte pugilistica”) che con armi. Il wushu tradizionale è rappresentato da “scuole” o “stili”, ognuno dei quali possiede un bagaglio di tecniche a mani nude e con armi, metodi d’allenamento e conoscenze strategiche proprie, frutto dell’elaborazione e della trasmissione di generazioni di maestri.
La suddivisione del wushu in “stili del nord e stili del sud” prende spunto da una presunta differenza tecnica tra le scuole settentrionali, caratterizzate da movimenti ampi e fluidi, posizioni basse e larghe, frequente uso dei calci e dei salti, rispetto a quelle meridionali, caratterizzate invece da tecniche corte e potenti, posizioni alte e strette, uso ridotto dei calci e dei salti, intenso utilizzo delle braccia.

Pentjak/Pencak Silat

Molti ritengono che l'origine dell'Escrima si trovi nelle arti marziali indonesiane, che hanno le loro radici nel Kuntao  e nel Silat. Il Kuntao (letteralmente la via del pugno) non è altro che una delle evoluzioni che ha avuto il Quan Fa (conosciuto in occidente ed a Hong Kong con il termine Kung fu e nella Cina moderna come Wushu), mentre il Silat deriva dai movimenti adottati dalle arti marziali della penisola indiana e della popolazione araba che si insediò in Indonesia e Malesia verso il XIII secolo. Sconosciuto agli occidentali fino ad almeno il 1700.
Il Silat è caratterizzato da colpi devastanti, brutali, che sono efficaci e nello stesso tempo raffinati nella tecnica. Vengono usati colpi di pugno, mano, calcio, gomito, ginocchio, tutti con moltissime varianti, ma quello che caratterizza questo tipo di combattimento è l'uso di tecniche di rottura articolari ad impatto, spazzate e combattimento a terra.

Dan Inosanto Silat

Nel silat si assumono spesso posizioni di guardia apparentemente contorte, difficili da apprendere, ma che, una volta diventate abituali, permettono l'esecuzione di colpi rapidi, potenti e spesso inaspettati. Tipica è la posizione accovacciata a gambe incrociate, detta anche Siloh, stabile quando si è a piedi nudi nella foresta umida e scivolosa, a cui spesso viene abbinato l'uso del caratteristico coltello (Karambit) usato su linee basse per tagliare i tendini degli arti inferiori, rendendo l'avversario inoffensivo. Un'altra arma spesso utilizzata nel Silat è il Machete (Golok/Parang). Il Sarong, tessuto tradizionale portato legato in vita o obliquo al busto, serve sia come arma sia per nascondere le stesse.

Alvin Guinanao - Silat Buka Lingkaran

Sono molti gli stili e le tecniche esistenti in questa disciplina. Gran parte di questi stili/movimenti si ispirano agli animali. Tra i più conosciuti, ad esempio nello stile Silat Buka Lingkaran (Open Circle), "il Cavallo" (Kuda Kuda), "la Tigre" (Harimau), "il Coccodrillo" (Buaya), "il Gatto" (Kucing), "la Tartaruga" (Kura Kura), "l'Aquila" (Elang/Garuda) e tanti altri come "il Drago" (Naga), "la Scimmia" (Monyet), il Bufalo" (Karbao), "la Torpedine" (Torpedo), "il Pipistrello" (CIKALONG = Ci zona di origine, Kalong è il pipistrello) e molti ancora in tanti altri stili.

Silat Animali

Pugilato o Boxe

Il pugilato (in inglese: boxing; in francese: boxe) è uno sport da combattimento.
A livello competitivo esso si svolge all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, tra due atleti che si affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni). Questo sport è conosciuto, a partire dal XI secolo, anche come la nobile arte, richiedendo ai suoi praticanti caratteristiche come coraggio, forza, e intelligenza.
La parola pugilato deriva dal latino pugilatus, derivante da pugil che significa atleta e quest'ultimo da pugnus che significa pugno.

Pugilato - Boxe

Kickboxing o Kick Boxing

La kick boxing o kickboxing è uno sport da combattimento che combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri del pugilato inglese. La kick boxing è nata negli stati uniti d' America negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, il muay thai thailandese, il Sambo russo, il taekwondo coreano, il karate contact ed il sanda cinese. Gli americani iniziarono a organizzare gare di kung fu e di karate a contatto pieno (full contact). Questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore finché negli anni '70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate e del taekwondo.

kickboxing

Muay Thai

La Muay Thai,  nota anche come Thai Boxe, Boxe Thailandese o pugilato thailandese, è uno sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella Mae Mai Muay Thai, antica tecnica di lotta thailandese. Essa utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e di tecniche di clinch. La disciplina è nota come "l'arte delle otto armi" o "la scienza degli otto arti" perché consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto, rispetto ai due del pugilato o ai quattro della kickboxing.
La muay thai originale divenne popolare nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel XX secolo.

Muay Thai

La Muay Boran  è un'arte marziale Thailandese. È un termine che comprende tutta una serie di stili ed è il diretto progenitore della Muay Thai. Se la Muay Thai è conosciuta come l' arte delle otto armi, la Muay Boran aggiunge a queste anche la testa oltre ad un grande numero di movimenti di controllo, intrappolamento e proiezione a terra.
Nello studio della Muay Boran il praticante parte dal presupposto di doversi preparare ad affrontare un vero nemico, schierato contro di lui sul campo di battaglia, quindi le tecniche sono propedeutiche ad uno scontro senza quartiere e non alla pratica agonistica.

Muay Boran

MMA - Mixed Martial Arts

Mixed Martial Arts o Arti Marziali Miste.
"Dan lnosanto, grande allievo di Bruce Lee, sostiene: se Bruce fosse vivo combatterebbe nella Shoot Boxe. Questo non vuole necessariamente dire che sarebbe stato il campione incontrastato di questa disciplina, ma che fu il primo (negli anni '70!) a concepirla, a programmarla e a predirla come sport da combattimento del futuro. E aveva ragione: paesi come Francia, Olanda, Sud America, Stati Uniti e Giappone, organizzano periodicamente Galà di questo genere (Shooto, Free Fight, Vale Tudo, Ultimate Fighting, Cage Fight) anche femminili, con afflussi di pubblico da stadio e shares d'ascolto Televisivi impressionanti. Shoot Boxe é il punto d'incontro degli sports del ring." Tratto dal libro Shoot Boxe, Lo sport da combattimento del futuro, Volume 2, di Tony Ligorio.
Nel 2004 il presidente dell'UFC Dana White avrebbe addirittura definito Bruce Lee il "padre delle arti marziali miste", affermando: "se fate caso al modo in cui Bruce Lee si allenava, il modo in cui combatteva e le varie cose che scrisse, egli disse che lo stile perfetto era il non avere stile. Si deve prendere un po' di qualcosa da tutto. Si prendono le cose buone da ogni differente disciplina, si impiega quel che funziona e getti via il resto".

Esagono per MMA

Storicamente si passa direttamente dal Pancrazio al Vale Tudo e allo Shooto, il primo emerso in Brasile ed il secondo in Giappone. Da qui al boom di organizzazioni come UFC passano pochi decenni. Il Brazilian Jiu Jitsu diviene rapidamente popolare per la sua efficacia grazie ai membri della famiglia Gracie che si imposero spesso nei tornei degli anni '80 e '90. Nel 1993 Rorion Gracie organizzò lo Ultimate Fighting Championship o UFC, seguendo le regole che già erano del valetudo. Tramandava lo spirito del Gracie Challenge. Nacque come torneo a otto partecipanti, senza limiti di peso o tempo, con pochissime regole (niente dita negli occhi, niente morsi, i colpi ai genitali erano solo multati, si potevano liberamente dare testate e colpi ad avversari finiti a terra ecc.) e con l'intento di mettere a confronto maestri delle varie discipline per dimostrare chi era il più forte e quale fosse, in teoria, l'arte marziale finale.
Quindi l'MMA è uno sport a contatto pieno in cui si combatte, in genere, dentro una gabbia esagonale e le cui regole (che variano da federazione a federazione) consentono l'utilizzo di tecniche di percussione (calci, pugni, gomitate e ginocchiate) e di tecniche di lotta (come proiezioni, leve e strangolamenti). Si può vincere per Ko, ai Punti o per Sottomissione. Per me è lo Sport che più si accosta alla Difesa Personale.

Mixed Martial Arts

Stick-Fighting, Stickfighting o Stick Fighting

Lo stick fighting è una forma di combattimento sportivo-agonistica a “contatto pieno” (Full Contact) o limitato (Semi Contact e Light Contact) che trae origine dalle FMA (Filippino Martial Arts). Le competizioni di Stick Fighting offrono ai praticanti un valido strumento per mettersi in gioco e mettere alla prova la teoria studiata in palestra contro un avversario non collaborativo, allenando fattori fondamentali come riflessi, timing, coordinazione, e imparando a gestire lo stress e la pressione agonistica.

stickfighting

I combattimenti possono essere estremamente diversi in base alle armi che si decidono di utilizzare, alle protezioni e alle regole.
Nel 2009, con l’Atto della Repubblica n. 9850, il Presidente Gloria Magacapal-Arroyo ha dichiarato il Kali – Arnis – Eskrima “arte marziale e sport nazionale”.

Mixed Martial Arts Mixed Martial Arts Mixed Martial Arts

CURRICULUM E BIO

Fabio Piglia

Nel 1973 feci la mia prima gara sportiva. Partecipai, arrivando secondo, ai Giochi della Gioventù ad Amalfi di Canottaggio. Da qui la mia passione per lo sport e le gare si trasmise di sport in sport fino ad approdare alle Arti Marziali nel 1989.

Verso la fine del 1989 mi iscrissi al corso di Karate Do alla Palestra Ryugi di Torino, sotto la guida del Maestro Sandro Grandi (VI Dan) per gli agonisti e l’addestramento dei Maestri Valter Giraudo (oggi scrittore) e Salvatore La Spina (IV Dan). Lo stile che praticai fu lo Shotokan fondato dal Maestro Gichin Funakoshi. Negli anni partecipai a numerose gare di Kumite e di Kata.

Con il passare del tempo aumentò il mio desiderio di ampliare le mie conoscenze nelle Arti Marziali. Nel 1995 cominciai a frequentare, contemporaneamente al Karate, il coso di Aikido del Maestro Renato Visentini (VI Dan). Partecipai anche ad alcune gare di Contact.

Nel 1999 approdai alla Ligorio Academy. Qui conobbi quello che ancora oggi è il mio Amico e Maestro (Sifu) Tony Ligorio: esperto insegnante di un ventaglio di discipline enorme che ad oggi va dal tradizionale Kung Fu ai più moderni Jeet Kune Do e Kali fino ad arrivare a discipline sportive estreme come l’MMA. Egli mi mostrò un nuovo modo di concepire l’arte marziale come in continua evoluzione tecnica e personale e con una visione a 360 gradi. In questi anni disputai ancora degli incontri di Free Fighting e di Stick Fighting.

Attualmente mi sono dedicato all'insegnamento (con qualche sporadica garetta con l'unico scopo di divertirsi) di discipline sportive come il Pugilato, la Thai, la Kick, l'MMA. Insegno il Kali, il Panantukan, il Jeet Kune Do che rientrano nel concetto di Difesa Personale. Arti più classiche come il Tai Chi Chuan negli stili Wudang, Chen e Yang o Il Chin Na, disciplina "nascosta" all'interno di praticamente tutte le Arti Marziali, in cui si studiano le leve articolari. Stili di Kung Fu come per esempio il Pakua cioè l'arte del palmo degli otto trigrammi.

Coltivo la mia passione con entusiasmo cercando di mantenere la mia mente aperta e aggiornandomi continuamente studiando con i migliori maestri internazionali: Tony Ligorio, Dan Inosanto, Bob Breen, Richard Bustillo, Erik Paulson, Alvin Guinanao, Andrea Citarelli, Nino Pilla, Maul Mornie, Kang Cecep Arif Rahman, Dionisio Canete, Ron Balicki, Eric Kruk, Rick Young, Ralph Jones, Phil Norman, Terry Barnett, Jin Ban Jen, George Xu, Flavio Daniele, Wang Lian Fu, Dmitry Skogorev, Mikhail Ryabko, Vladimir Vasiliev.

GALLERIA

Dan Inosanto Bob Breen Erik Paulson Tony Ligorio Alvin Guinanao Maul Mornie Kang Cecep Arif Rahman Rick Young Richard Bustillo Ron Balicki Dionisio Canete Andrea Citarelli Phil Norman Nino Pilla Eric Kruk Ralph Jones Terry Barnett Dmitry Skogorev Vladimir Vasiliev Mikhail Ryabko George Xu Flavio Daniele Jin Ban Jen Wang Lian Fu

STAFF

Direttore Tecnico Fabio Piglia

Fabio Piglia

Direttore Tecnico

INSEGNA:
Silat, Jeet Kune Do, Kali, Panantukan, Chinna, Taijiquan, Qigong, Combat Sport Training

Direttore Tecnico Fabio Piglia

Marco Burbatti

Istruttore

INSEGNA:
Taijiquan, Qigong

Direttore Tecnico Fabio Piglia

Marco Corposanto

Allenatore

INSEGNA:
Jeet Kune Do, Combat Sport Training

Direttore Tecnico Fabio Piglia

Leonardo Ferrara

Allenatore

INSEGNA:
Jeet Kune Do

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